Iscrizione Granfondo “La Resistenza” Ovada

Sono aperte le iscrizioni per la seconda edizione della Gran Fondo “La Resistenza” Andrea Tafi, che si correrà a Ovada domenica 13 maggio 2012.

La società incaricata dell’iscrizione e al cronometraggio è la Sdam, per maggiori informazioni consultare il sito www.ovadainsport/granfondo.

Per la seconda edizione della granfondo ovadese, il luogo di partenza e l’arrivo sarà la centralissima Corso Martiri della Libertà, storica sede del Traguardo Volante della “Classicissima” Milano – Sanremo e proprio la linea del TV diventerà la fettuccina di arrivo della GF “La Resistenza” Andrea Tafi.

Dopo il via i corridori percorreranno quattro chilometri pianeggianti prima di raggiungere l’abitato di Molare dove vi sarà la prima asperità di 800 metri, quindi altri due chilometri di pianura per poi iniziare l’ascesa all’abitato di Cassinelle, oltrepassato il centro abitato il percorso si protrae fino all’innesto con la strada che porta a Morbello, da quel momento il tracciato sarà identico a quello della passata edizione.

Le maggiori asperità della granfondo saranno rappresentate dal Bric Berton e Capanne di Marcarolo, quest’ultima situata all’interno del Parco Naturale che, per la bellezza del paesaggio, è stato molto apprezzato nella passata edizione della manifestazione.

Altra novità sarà l’inserimento della Mediofondo che si snoderà in un tracciato di 97 chilometri con un dislivello di poco superiore ai 1700 metri.

Altre importanti novità per la GF “La Resistenza” Andrea Tafi che, dopo essere stata inserita nel Circuito Dalzero, entra a far parte del Giro d’Italia UISP e del Piemonte Bike Tour.

Con il Circuito Dalzero (http://www.dalzero.it/) l’accordo era già stato siglato da parecchio tempo e ciò consentirà alla granfondo ovadese di far parte del gruppo di una quindicina di gare dislocate su tutto il territorio nazionale.

Novità assoluta il Giro d’Italia Uisp (http://www.ciclismo.uisp.it/), costituito da dodici appuntamenti nel corso del 2012 e la GF “La Resistenza” è l’unica prova che si disputerà nel nord Italia.

Infine il Piemonte Bike Tour (http://www.piemontebiketour.it/), al suo primo anno di vita ma con grande voglia di partire subito al meglio. A farne parte saranno sette granfondo dislocate nel territorio piemontese.

 

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Cycling Team Il Cascinale su Facebook

Da oggi il blog del Cycling Team Il Cascinale ha la sua pagina ufficiale su Facebook, dove verranno raccolti tutti i link ai post che il blog pubblicherà nel tempo, creando una “piazza” multimediale a cui potranno accedere non solo gli utenti del blog, ma anche tutti gli amici di Facebook che si imbatteranno in questa pagina.

Questa pagina Facebook, raggiungibile cliccando sul badge nella barra laterale in basso a destra, si va ad aggiungere al canale di Twitter ed all’applicazione Android, tutti strumenti necessari per ampliare al massimo la visibilità del blog.

Le gare dell’ASD Agrate Conturbia Novara organizzate con CSAIn

In seguito al diniego dell’UDACE regionale e nazionale di aprire le gare UDACE ad altri Enti, l’ASD Agrate Conturbia ha deciso di organizzare le proprie corse sotto l’egidia del CSAIn, che al contrario non pone nessun veto di partecipazione ad altre sigle.

Riportiamo parte del comunicato dell’ASD Agrate Conturbia, tratto dal blog http://agrateconturbia.myblog.it/.


“Il Controgiro 2012 e tutte le manifestazioni indette dall’ASD Agrate Conturbia, saranno totalmente aperte a tutti gli Enti di Promozione Sportiva e alla Federazione Ciclistica Italiana e saranno gestite sotto l’egidia CSAIn.

Saranno riconosciute le suddivisioni di prima e seconda serie laddove esistono (UDACE e CSAIn), tutti i restanti potranno partecipare in prima serie.

A noi non importa il colore di appartenenza, siamo per il ciclismo libero e non frenato dalla arroccata stupidità di qualcuno, crediamo che la platea degli atleti abbia a capire e piano piano rendersi conto che sono loro e le società i veri protagonisti della platea ciclistica amatoriale.”


ASD Cycling Team Il Cascinale è solidale e in accordo con la decisione intrappresa dal ASD Agrate Conturbia, che riteniamo essere una società dalle grandi capacità organizzative e dal grande valore morale e sportivo dei suoi dirigenti.

Mirko Celestino a Ovada

Venerdì 13 gennaio, alle ore 20.45, presso l’Hotellerie del centro sportivo Geirino di Ovada, si terrà un incontro con l’atleta professionista Mirko Celestino. Il ciclista ligure avrà modo di raccontare la propria esperienza di ciclista, sia su strada che su mountain bike, gli allenamenti, le vittorie e le delusioni, e soprattutto tanti aneddoti che gli appassionati delle due ruote di certo non si faranno scappare.

Tesseramento 2012

L’iscrizione al Cycling Team Il Cascinale prevede il tesseramento UDACE ACSI per l’anno solare in corso e garantisce la copertura assicurativa in gara e allenamento, secondo le condizioni stabilite da UDACE stesso. Con il tesserino è possibile prendere parte alle gare amatoriali del circuito UDACE e tutti gli altri enti della consulta che lo prevedono.L’iscrizione al gruppo sportivo prevede il solo costo per il tesseramento all’UDACE e cioè 49 Euro, nella formula Base, o 65 Euro per la copertura assicurativa Extra, a discrezione dell’atleta.

Per iscriversi basta contattarci via email, compilare il modulo e consegnare copia della visita medica di idoneità sportiva agonistica, obbligatoria per poter ottenere il tesseramento UDACE.

Divorzio tra UDACE e CSAIN

L’UDACE, in Italia, non ha lo status di ente di promozione sportiva, in quanto non raggiunge i centomila soci previsti dalla normativa CONI e si occupa di una sola disciplina sportiva, il ciclismo appunto.

Per questo motivo, l’UDACE è una sezione specialistica dello CSAIN ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

In ambito CSAIN, l’udace gode di autonomia finanziaria e politica e, grazie a questa, può tesserare e governare direttamente i suoi soci.

Nonostante questo, l’UDACE può vantare sessantamila tesserati e duemilacinquecento società affiliate, che con le quattromila manifestazioni organizzate all’anno, circa il 70% delle gare ciclistiche, la rendono leader nel settore del ciclismo amatoriale.

L’accordo tra CSAIN e UDACE era stato confermato non meno di un anno fà, ma lo scorso settembre l’UDACE comunica la disdetta dell’accordo in vigore da trent’anni.

Questa in sintesi la motivazione: “In questo ultimo anno la nostra Udace è stata chiamata a difendere la propria autonomia di Associazione sportiva, da ripetuti e immotivati attacchi, o meglio forse motivati da qualche mirato interesse. Ma l’Udace ha sempre lavorato capillarmente ed è intenzionata a lavorare per lo sport amatoriale della bicicletta, nel rispetto delle regole, nella salvaguardia della sicurezza sulle strade della corsa, e della sicurezza della salute, non ignorando nessun aspetto, compreso quello del doping.”

Ora, preso atto che il marchio UDACE è regolarmente registrato e il relativo logo sono di esclusiva titolarità dell’UDACE, quindi utilizzabili esclusivamente dai propri comitati e dalle società affiliate, si potrebbe pensare che non cambi nulla.

Invece il passaggio ad un nuovo ente, riconosciuto dal CONI, non è così indolore, semplicemente perchè l’UDACE esige un’autonomia notevole rispetto all’ente, e questo non è del tutto un aspetto negativo, ma soprattutto perchè le polizze assicurative per il ciclismo sono un peso notevole per un ente.

La speranza che questo divorzio non crei ulteriori spaccature nel mondo già caotico e pieno di sigle del ciclismo amatoriale, a tutto svantaggio dei ciclisti.

Ora, notizia recente, la direzione dell’ACSI, ha approvato l’adesione dell’UDACE quale ente di riferimento per il ciclismo.

Sul sito http://www.udace1.it/ sono presenti le modalità e i nuovi moduli di affiliazione.

Airone Triathlon

Siamo felici di comunicare la nascita di una nuova società di triathlon con sede a Novi.
Airone Triathlon nasce dall’esigenza di dare un volto al nostro territorio  in un ambito sportivo in piena espansione, com’è la multidisciplina, e di stimolare quanti più sportivi possibile a tentare un approccio agonistico, ma anche informale attraverso proposte di allenamento e partecipazione di gare a staffetta, all’affascinante mondo del triathlon.
Il Cycling Team Il Cascinale coglie l’occasione per augurare, ai triatleti dell’Airone Triathlon, una stagione sportiva ricca di soddisfazioni.
Di seguito il link al sito della squadra: http://airone-triathlon.blogspot.com/

Il Blog del Team ll Cascinale su Android

Per visualizzare il blog del Cycling Team Il Cascinale in mobilità, da oggi è disponibile un’applicazione per Android, che rende accessibile il sito anche ai possessori di smartphone.

L’applicazione permette agli utenti non solo di sfogliare il blog e di navigare al suo interno utilizzando i link, ma anche di consultare gli articoli e condividerli con gli amici su Facebook.

Si tratta quindi di un’applicazione potenzialmente molto utile per gli amanti del ciclismo su strada UDACE, che potranno consultare il blog in mobilità sul proprio cellulare Android.

Per ottenere l’applicazione basta cliccare sull’icona in basso nella colonna di destra, verrete reindirizzati nella pagina di google, che vi permetterà di scaricare su computer, o tramite QR code direttamente sul telefono, l’applicazione.

Mazzarello secondo a Boca

L’atleta del Team Il Cascinale si piazza in seconda posizione in quel di Boca.

Sabato 27 agosto si è svolta a Boca, nel Novarese, una gara ciclistica di 2° serie Udace, su di un circuito ondulato da ripetersi per 5 volte, con arrivo in salita.

Il sole caratterizza la splendida giornata sui molti corridori intervenuti alla manistazione.

Tutta la corsa è caratterizzata da molti tentativi di fuga, ma nessuno di questi riesce ad andare a buon fine.

Al suono della campana che sancisce l’ultimo giro, una decina di corridori prendono un buon margine, ma il distacco dal gruppo non incrementa come dovrebbe.

A 4 km dal termine il distacco dei fuggitivi è risicato, l’atleta del Team Il Cascinale Mattiuzzo Alessandro si prende l’onere di tirare il gruppo e ricucire lo scarto, ma quando ormai si pensa che la corsa si debba risolvere in volata, ad un km dall’arrivo scatta Finotti Massimo del Team Ceramiche Leiner che anticipa la volata del gruppo e si aggiudica la corsa.

Il tentennamento del gruppo, al momento dello scatto di Finotti, a fatto si che prendesse un vantaggio che si è rilevato eccessivo per Mazzarello Alberto, che quando ha impostato la volata a fatto la differenza mettendo in riga tutti, tranne il vincitore, terza piazza per Mercadino Corrado del Team Emmequadro.

Forte il rammarico dell’atleta di Mornese, al quale sarebbero bastati pochi metri in più per aggiudicarsi questa corsa, vista la differenza di velocità con cui hanno affrontato la volata, ma come direbbe qualcuno, l’arrivo è dove è posta la fettuccia e li si vince e si perde.

Su questo tracciato, negli anni passati, l’atleta del Team Il Cascinale era già salito su tutti i gradini del podio, evidentemente il percorso ondulato con arrivo in salita si addice alle sue caratteristiche atletiche.

Una vacanza su due ruote

1° giorno

Partiamo regolarmente alle sei di mattina, un pò assonnati, ma con la felicità che stà per sbocciare, perchè stiamo per partire per la nostra vacanza, con i nostri amici e la nostra beneamata bicicletta.

La destinazione è Ovaro, fuori rotta rispetto alla sistemazione finale, ma vogliamo onorare il Monte Crostis, che il Giro d’Italia ha tagliato per motivi di sicurezza, ed affrontare il “Re” Monte Zoncolan.

Il viaggio in macchina è lungo, le soste necessarie, e un pò di traffico ci rallenta sulla tabella di marcia.

Arrivati ad Ovaro, ci cambiamo in fretta e furia, emozionati come dei bambini e partiamo in direzione di Tualis per affrontare l’inedito Monte Crostis.

La salita è molto impegnativa, i cartelli rosa del Giro d’Italia ci tengono aggiornati sulle pendenze e sui km percorsi, le scritte sull’asfalto lamentano il mancato passaggio del Giro come ferite che si devono ancora rimarginare, ma per quello che serve Il Cascinale è felice di essere quà per onorare questi luoghi.

La strada si inerpica su per il bosco come una mulattiera, a bordo strada gli innumerevoli funghi porcini ci osservano, o meglio noi osserviamo loro come se non ne avessimo mai visti così tanti e soprattutto di quelle dimensioni, ma soprattutto la totale assenza di macchine rendono questo paesaggio quasi irreale.

La salita ci coglie di sorpresa, forse non pensavamo fosse così dura, con pendenze sempre attorno al 10% e nonostante gli ultimi tre km siano ancor più impegnativi, quando il bosco lascia lo spazio alle praterie di montagna, si è ripagati con una vista magnifica su di uno scorcio delle alpi Giulie.

Una volta arrivati in vetta al Crostis, a 1934 m di altezza, ci siamo trovati di fronte ad un caratteristico sterrato in falsopiano, e qui abbiamo avuto un inconveniente, abbiamo forato, niente di preoccupante se non che nella fretta di scaricare le bici dalla macchina abbiamo dimenticato di riattaccare le pompette al telaio e quindi ne siamo sprovvisti.

Dopo un attimo di smarrimento, dovuto al fatto che per km non abbiamo incrociato nessuno, appare in lontananza un gruppetto di escursionisti a piedi, che nell’avvicinarsi ci domanda se abbiamo perso una pompetta…, questa fortuna sfacciata ci permette di continuare senza perdere altro tempo prezioso.

Finisce lo sterrato e ci buttiamo nella stretta e tortuosa discesa, l’asfalto in alcuni tratti è nuovo e comunque in buone condizioni, ci sono tantissime protezione sulle curve e sui ponticelli, ma la cosa importante è scendere con il cervello e non con il cuore.

Non entriamo in discussione, ma penso che ci sono tante altre discese pericolose, forse il vero motivo per cui la discesa è stata annullata deve essere letto in un contesto ben più ampio…

Siamo nuovamente ad Ovaro, e ahimè siamo in ritardo sulla tabella di marcia, decidiamo con rammarico di affrontare solo i primi km dello Zoncolan, e nell’avvicinarci alla salita le innumerevoli scritte sull’asfalto e i cartelli sui terrazzi, “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, ci avvisano sulla difficoltà.

Lo striscione all’ingresso della salita “La porta per l’inferno” è l’ultimo avvertimento, ma forse non rende ancora l’idea, e anche se abbiamo affrontato solo un paio di km, posso assicurarvi che sono veramente micidiali, a tal punto che nel girare le spalle alla salita per tornare indietro, cadiamo per l’estrema pendenza, come bambini alle prime armi, quasi come se fosse una punizione per aver abbandonato l’ascesa, ma non è un addio, è solo un arrivederci.

Siamo veramente in ritardo, dobbiamo ancora arrivare ad Arabba, e come se non bastasse dopo quasi un ora di auto ci troviamo in una strada di montagna senza sbocco, vatti a fidare del tomtom, torniamo indietro, avvisiamo l’hotel e alle nove di sera finalmente arriviamo.

L’ospitalità riservataci è totale, abbiamo ancora la cena prenotata che ci aspetta e il servizio è ottimo.

2° giorno

L’hotel, che finalmente riusciamo a vedere con la luce del sole, è decisamente bello, situato al centro della piazza di Arabba, in posizione tale da non farci toccare più la macchina per le nostre uscite in bici. Manco a dirlo predispone di garage per le bici, sauna e idromassaggio, e l’offerta riservataci per mezza pensione è decisamente conveniente.

Con tutta calma e tranquillità partiamo in direzione Caprile per affrontare l’ascesa del passo Fedaia, passiamo per i Serrai di Sottoguda, una profonda gola con delle numerose e spumeggianti cascatelle, uno spettacolo della natura imperdibile, reso famoso dal passaggio del Giro d’Italia.

Superati i Serrai affrontiamo il durissimo rettilineo di Malga Ciapela con gli interminabili tre km al 13% di pendenza, ma anche i successivi tornanti sono molto duri, fino ad arrivare in cima al lago Fedaia e allo spettacolo del gruppo della Marmolada, lo scenario è stupendo e ci lascia a bocca aperta.

Proseguiamo in discesa verso Canazei, per poi affrontare il passo Pordoi dal lato meno famoso, la salita è lunga 13 km con una pendenza regolare al 6% e con tutta calma arriviamo in vetta a 2242 m.

La vista che si gode sul Pordoi è magnifica, difficile da raccontare su carta.

Arrivati ad Arabba ci rilassiamo, e dopo aver mangiato esploriamo il bel paesino di Arabba, veramente un ottima base logistica per i nostri giri.

3° giorno

Oggi ci aspetta il giro dei quattro passi, Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo, il giro più panoramico della vacanza, dopo un breve riscaldamento affrontiamo il Pordoi, il più celebre dei quattro passi, di fronte a noi il massiccio erto come un castello cambia colore con il levare del sole e il fischiare delle marmotte sembra incitarci all’ascesa, in questo contesto non sembra neppure di far fatica.

Quasi in cima al Pordoi l’incitamento degli escursionisti ci fa sentire come dei veri professionisti, ma successivamente la voce di un bambino che dopo averci visto esclama al padre “come vanno piano” ci riporta subito con i piedi per terra o meglio sui pedali.

Dopo pochi km di discesa imbocchiamo il bivio per il passo Sella, la salita da qui non è eccessivamente lunga, solo 5 km e la pendenza media è del 7%, lungo la salita siamo costantemente sotto le Torri del Sella, questo particolare gruppo roccioso molto simile a delle torri e anche qui il paesaggio è decisamente bello.

Scendiamo fino al bivio del Plan de Gralba, per il passo Gardena, da qui arriviamo in cima al passo tra i complessi rocciosi del Sella e del Sassolungo in uno scenario mozzafiato.

Scesi a Corvara affrontiamo il Campolongo con una certa leggerezza, e ritorniamo ad Arabba estasiati da questo meraviglioso giro.

Rilassati e ristorati decidiamo di ritornare in macchina sul passo Pordoi e con la funivia di andare al Sass Pordoi 2950 m s.l.m, da dove abbiamo potuto ammirare un magnifico panorama circolare che domina tutta la vallata.

4° giorno

E’ il giorno più duro, ci aspettano 2400 metri di dislivello in 88 km, oggi affrontiamo Campolongo, Valparola, Falzarego e Giau.

Partiamo presto e affrontiamo subito il Campolongo, che da Arabba è più impegnativo e questo non ci voleva, da Corvara a La Villa la strada è trafficata e soffriamo un po il fatto di non poter chiacchierare appaiati, ma finalmente arriviamo ai piedi del Passo Valparola, i primi km sono più semplici, ma gli ultimi 5 km sono costantemente sopra 8% e si fanno sentire tutti.

Il passaggio sul passo Falzarego è solo una questione di fermarsi e scattare una foto, in quanto questi due passi si trovano sullo stesso crinale a distanza di 1,5 km, anche qui il panorama e decisamente bello e anche il meteo in questi giorni è stato decisamente ottimale.

Scendiamo verso Pocol per affrontare l’ultima asperità della giornata, il passo Giau, poco più di 8 km con una pendenza media del 8%, ma soprattutto, quello che le cartine non dicono, dei continui cambiamenti di pendenza che spaccano le gambe.

Siamo stanchi, sarà per la giornata impegnativa con questo Giau decisamente difficile da decifrare, sara perchè è quattro giorni che pedaliamo, ma anche gli ultimi 30 km vallonati, che ci restano per tornare ad Arabba, si fanno sentire tutti.

Rifocillati a dovere ci infiliamo in sauna ed idromassaggio, il tutto compreso nel prezzo delll’hotel.

5° giorno

E’ ora di tornare a casa, e dopo aver fatto colazione ed aver pagato l’hotel, ci dirigiamo verso il Lago di Misurina, per affrontare l’ultima fatica, Le Tre Cime di Lavaredo, salita corta con gli ultimi 3 km sempre sopra il 12%.

E’ un altra bella giornata di sole e lo scenario non è da meno di quello visto fino ad ora, sul lago si rispecchiano le Tre Cime e si respira un aria incantevole.

Dopo un breve riscaldamento, partiamo per affrontare l’ultima asperità della vacanza con un certo vigore, a differenza di tutte le escursioni fatte in precedenza, vuoi perchè i km che andiamo ad affrontare sono pochi e la salita è corta, vuoi che è l’ultimo giorno, ma oggi si respira un sano agonismo ed arrivare in cima è stata un impresa.

E’ ora di tornare a casa, tra il traffico dei vacanzieri che affollano le autostrade, pensando già a dove si potrebbe andare il prossimo anno, estasiati dal panorama che abbiamo potuto godere in questi giorni, che da solo vale la vacanza.