Mazzarello Stefano campione provinciale cicloturismo ACSI 2015

Per il secondo anno di fila il portacolori del Cycling Team Il Cascinale si aggiudica la maglia di campione provinciale cicloturismo.

Il campionato cicloturismo giunto ormai alla terza edizione con la nuova formula che premia non solo i team ma anche i singoli ciclisti, ha visto anche quest’anno un affluenza di partecipanti oltre ogni aspettativa.

L’edizione 2015 era composta da nove prove, Ticineto, Spinetta, Arquata, Casale, Castelletto, Alessandria, Castelnuovo, Vignale e Coniolo, da aprile ad agosto, toccando tutti gli angoli della provincia di Alessandria.

Nove i vincitori della classifica individuale, che hanno concluso l’estenuante contesa a punteggio pieno, senza lasciare sull’asfalto un solo chilometro:

Mazzarello Stefano team Il Cascinale di Mornese, Granziero Valter, Giurgevich Libero, e Martinelli Maurizio del team La Familiare di Alessandria, Martinelli Maurizio e Livieri Federico del team Ciclo Sport Casale, Giordano Giuseppe del team Mania Bike, Romaniello Riccardo del team I Bric e l’unica donna Mengozzi Claudia del team Catelbike.

Vincitori della classifica a squadre I Bric di Alessandria, che dopo essersi accontentata per due anni di fila del secondo gradino del podio dietro il Ciclo Sport Casale sovvertono un pronostico che anche quest’anno sembrava scontato.

Per il club alessandrino è la prima volta che riesce a primeggiare in questa specialità, vinta con 13317 punti davanti al Ciclo Sport Casale con 10040 punti, terza piazza per La Familiare con 5613 punti.

Obiettivi, tipologie e mezzi di allenamento nel ciclismo moderno

Obiettivi, tipologie e mezzi di allenamento nel ciclismo moderno

Di Fabrizio Tacchino – Calzetti & Mariucci editori

Un manuale di nuovissima formulazione con contenuti tecnici di alto livello e con basi pratiche di sicuro affidamento. Il lavoro è il risultato di una accurata sperimentazione sviluppata con mezzi tecnologici all’avanguardia e su atleti di ogni livello. Hanno partecipato alla realizzazione, coordinati dall’autore, i componenti dello staff tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo per costruire uno strumento didattico di base per tutti coloro che devono curare la crescita e l’ottimizzazione della condizione fisica e la programmazione dell’allenamento  nel ciclismo su basi teorico-scientifiche sicure e certificate.

Gli argomenti attraverso i quali una qualificatissima equipe di tecnici federali e studiosi coordinati da Fabrizio Tacchino, partono dall’analisi del modello di prestazione passando per la presentazione dei più attuali strumenti di valutazione fino ad arrivare alla descrizione della metodologia di analisi della performance e delle tipologie di gara.

A seguire, gli autori trattano e presentano i test di valutazione più attuali e più aggiornati ed anche più adeguati per costruire e programmare, attraverso le metodologie più aggiornate, l’allenamento della forza, dei metabolismi e della tecnica.

Infine, argomento centrale del manuale sono i mezzi di allenamento presentati per come si utilizzano e con indicazioni precise dei dosaggi e delle progressioni di carico.

Il manuale è indirizzato a tecnici del ciclismo, studenti di Scienze Motorie, ciclisti autodidatti che in autonomia vogliano aggiornare le loro nozioni, preparatori fisici di altri sport.

Mazzarello conquista il Trofeo Summer Cup

Si è concluso domenica 30 settembre il Trofeo Summer Cup, con la finale di Poirino (TO) che ha assegnato le maglie ai vincitori, ed è proprio il portacolori del Team Il Cascinale di Mornese Alberto Mazzarello ad aggiudicarsi il trofeo nella categoria senior.

Sette le prove disputate, che hanno condotto gli atleti di 2° serie dall’estate al primo autunno attraverso corse in circuito e gare in linea, dalla blasonata gara di Pessione, passando per Sito e Casanova fino a Poirino, dove l’ultima prova è affidata alla sapiente organizzazione del Pedale Poirinese.

Nonostante le previsioni le nubi lasciano spazio ad un timido sole, e le piogge del sabato sono solo un ricordo. Da Poirino 130 atleti prendono il via, pronti a contendersi la corsa per aggiudicarsi i punti a disposizione per la classifica finale.

Tra i corridori più attivi quelli che si giocano ancora la terza posizione nella classifica finale, tra cui Mattiuzzo Alessandro, ma i numerosi tentativi di fuga vengono regolarmente richiusi dai componenti della squadra di casa del team Poirinese.

Si arriva alla conclusione della corsa a ranghi compatti, l’arrivo è posto al termine di una salita di 500 metri e la volata è scontata.

Alberto Mazzarello fa tutto alla perfezione, imposta la volata nelle prime posizioni e parte per lo sprint finale ai 200 metri, sembra una vittoria scontata, ma negli ultimi metri viene superato e la ruota più veloce sul traguardo è quella di Gianpaolo Busi del Team Valetti, proprio sull’atleta del Team Il Cascinale, che con i punti conquistati si aggiudica la vittoria di campionato.

Si procede quindi con la premiazione del podio di ogni categoria del campionato, con diplomi, corsi di degustazione e fiumi di buon vino. Dulcis in fundo la premiazione della gara, ricca come nella tradizione del Pedale Poirinese di ottimi prodotti gastronomici.

Grande soddisfazione in casa del Cycling Team Il Cascinale per la vittoria finale al Trofeo Summer Cup, che ripaga le fatiche di una stagione lunga e impegnativa.

Questa la classifica finale nella categoria senior, dominata dal ciclista di Mornese con un 1° posto assoluto, un 1°, tre 2° ed un 3° posto di categoria:

1°- Mazzarello Alberto- Il Cascinale- 140 punti

2°- Giuliani Antonio- Cicli Dedonato- 116 punti

3°- Montaldo Fabrizio- Centro Edil-82 punti

4°- Ferrari Luca- Team Riboni-78 punti

5°- Vieta Mirko- Cicli Matergia-75 punti

6°- Mattiuzzo Alessandro- Il Cascinale-74 punti

7°- Finardi Claudio- Ciclistica Mede-67 punti

 

Ciclismo… sport pericoloso

E’ il ciclismo lo sport più rischioso sulla strada, è l’associazione amici polizia stradale (ASAPS) a lanciare un appello affinché la categoria dei ciclisti venga maggiormente tutelata, a seguito della pubblicazione delle statistiche sull’elevato numero di incidenti stradali occorsi ai ciclisti.

Capita sempre piu spesso, che durante le nostre uscite su strade secondarie sempre più malconce, gli automobilisti ci suonano e ci insultano. La situazione sta diventando sempre più insostenibile, anche a causa nostra, perché spesso accade che i ciclisti non rispettino le segnaletiche stradali, che folti gruppi occupino intere corsie rallentando il traffico, che gettino a terra cartacce dopo aver consumato le barrette e per finire insultino gli automobilisti che suonano loro il clacson.

Cerchiamo per primi di mantenere un atteggiamento educato, rispettoso del codice stradale e dell’ambiente che ci circonda, cercando di riacquistare simpatia e fiducia.

Ma vorrei anche ricordare a tutti gli automobilisti, che rallentare e sorpassare i ciclisti mantenendo un adeguata distanza di sicurezza, non comporta una perdita di tempo o una manovra insopportabile e che suonare il clacson a debita distanza senza spaventare il ciclista è l’operazione più corretta per avvisare che state sopraggiungendo.

Quindi agli amministratori ricordiamo l’importanza delle piste ciclabili, agli automobilisti quel pizzico di  tolleranza in più ed ai ciclisti di utilizzare sempre il casco e tanta prudenza, perché in un fatale incidente auto ciclista, siamo sempre noi a rischiare la pelle.

Comunicato CNC del 10 maggio 2012

Riportiamo di seguito il comunicato n.8 del 10 maggio 2012 della Consulta Nazionale Ciclismo:

–         ESAMINATO il Comunicato del 09/05/2012 emanato dal Presidente ACSI, nell’insieme del testo ed in particolare laddove si impegna a rispondere direttamente dinanzi alla Consulta Nazionale del Ciclismo del comportamento degli Affiliati e dei tesserati del settore ciclismo ACSI

–         PRESO ATTO della volontà da parte di ACSI di vigilare sul rispetto delle norme del CONI, del Codice di Comportamento Sportivo del CONI, delle Regole stabilite dalla Consulta Nazionale del Ciclismo, dello Statuto e Regolamenti dell’ACSI da parte di tutti i suoi Affiliati e tesserati ed a sanzionare tramite i propri Organi di Giustizia i propri Affiliati e tesserati che dovessero assumere comportamenti in violazione di tutta la normativa suddetta

–         TENUTO CONTO della volontà espressa da ACSI di adoperarsi, anche tramite pubbliche comunicazioni, perché non si possa ingenerare alcuna confusione né sovrapposizione tra le gare inserite nel calendario ACSI e quelle rivendicate come proprie dall’associazione privata UDACE

–         CONSIDERATO che il Presidente Viti, nello stesso comunicato, assicura che la soluzione adottata in merito all’estensione ai tesserati ACSI della polizza della Milano Assicurazioni, il cui contraente è ora l’UDACE, soluzione che la Consulta considera inusuale ma che accetta in via temporanea, ha carattere transitorio e sarà contratta direttamente da ACSI alla sua scadenza contrattuale

LA CONSULTA NAZIONALE CICLISMO

–         delibera di riammettere la partecipazione dei tesserati ACSI alla gare ciclistiche condivise della Consulta Nazionale del Ciclismo

–         precisa che ciò si riferisce esclusivamente ai praticanti tesserati con tessera ACSI con indicazione della disciplina praticata (ciclismo) senza apposizione di sigle, timbri, filigrane, simboli o riferimenti di altre organizzazioni (UDACE compresa) sotto qualsiasi forma

–         conferma di non riconoscere, sotto nessun aspetto l’associazione privata UDACE; che pertanto i tesserati UDACE non sono ammessi alle gare della Consulta, che pertanto i tesserati degli EPS/FCI aderenti alle regole, da essi liberamente accettate, della Consulta, non possono prendere parte a gare dell’associazione privata UDACE

–         stabilisce altresì di affidare alla Giunta Operativa della Consulta il compito di monitorare, (attraverso le fonti informative e le dirette esperienze provenienti dai singoli enti ed FCI e dalla Consulta stessa e da ogni altra utile e legittima fonte di notizie), riferendone alla Consulta, che quanto dichiarato dalla Presidenza ACSI sia realmente e concretamente attuato sul territorio nazionale.

In particolare si vigilerà ad evitare che si determinino delle forme di interposizione tra ACSI e l’organizzazione privata UDACE tese ad eludere le regole stabilite dalla Consulta e liberamente accettate da ACSI, riservandosi di intervenire tempestivamente in caso del mancato rispetto delle norme condivise.

Una vacanza su due ruote

1° giorno

Partiamo regolarmente alle sei di mattina, un pò assonnati, ma con la felicità che stà per sbocciare, perchè stiamo per partire per la nostra vacanza, con i nostri amici e la nostra beneamata bicicletta.

La destinazione è Ovaro, fuori rotta rispetto alla sistemazione finale, ma vogliamo onorare il Monte Crostis, che il Giro d’Italia ha tagliato per motivi di sicurezza, ed affrontare il “Re” Monte Zoncolan.

Il viaggio in macchina è lungo, le soste necessarie, e un pò di traffico ci rallenta sulla tabella di marcia.

Arrivati ad Ovaro, ci cambiamo in fretta e furia, emozionati come dei bambini e partiamo in direzione di Tualis per affrontare l’inedito Monte Crostis.

La salita è molto impegnativa, i cartelli rosa del Giro d’Italia ci tengono aggiornati sulle pendenze e sui km percorsi, le scritte sull’asfalto lamentano il mancato passaggio del Giro come ferite che si devono ancora rimarginare, ma per quello che serve Il Cascinale è felice di essere quà per onorare questi luoghi.

La strada si inerpica su per il bosco come una mulattiera, a bordo strada gli innumerevoli funghi porcini ci osservano, o meglio noi osserviamo loro come se non ne avessimo mai visti così tanti e soprattutto di quelle dimensioni, ma soprattutto la totale assenza di macchine rendono questo paesaggio quasi irreale.

La salita ci coglie di sorpresa, forse non pensavamo fosse così dura, con pendenze sempre attorno al 10% e nonostante gli ultimi tre km siano ancor più impegnativi, quando il bosco lascia lo spazio alle praterie di montagna, si è ripagati con una vista magnifica su di uno scorcio delle alpi Giulie.

Una volta arrivati in vetta al Crostis, a 1934 m di altezza, ci siamo trovati di fronte ad un caratteristico sterrato in falsopiano, e qui abbiamo avuto un inconveniente, abbiamo forato, niente di preoccupante se non che nella fretta di scaricare le bici dalla macchina abbiamo dimenticato di riattaccare le pompette al telaio e quindi ne siamo sprovvisti.

Dopo un attimo di smarrimento, dovuto al fatto che per km non abbiamo incrociato nessuno, appare in lontananza un gruppetto di escursionisti a piedi, che nell’avvicinarsi ci domanda se abbiamo perso una pompetta…, questa fortuna sfacciata ci permette di continuare senza perdere altro tempo prezioso.

Finisce lo sterrato e ci buttiamo nella stretta e tortuosa discesa, l’asfalto in alcuni tratti è nuovo e comunque in buone condizioni, ci sono tantissime protezione sulle curve e sui ponticelli, ma la cosa importante è scendere con il cervello e non con il cuore.

Non entriamo in discussione, ma penso che ci sono tante altre discese pericolose, forse il vero motivo per cui la discesa è stata annullata deve essere letto in un contesto ben più ampio…

Siamo nuovamente ad Ovaro, e ahimè siamo in ritardo sulla tabella di marcia, decidiamo con rammarico di affrontare solo i primi km dello Zoncolan, e nell’avvicinarci alla salita le innumerevoli scritte sull’asfalto e i cartelli sui terrazzi, “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, ci avvisano sulla difficoltà.

Lo striscione all’ingresso della salita “La porta per l’inferno” è l’ultimo avvertimento, ma forse non rende ancora l’idea, e anche se abbiamo affrontato solo un paio di km, posso assicurarvi che sono veramente micidiali, a tal punto che nel girare le spalle alla salita per tornare indietro, cadiamo per l’estrema pendenza, come bambini alle prime armi, quasi come se fosse una punizione per aver abbandonato l’ascesa, ma non è un addio, è solo un arrivederci.

Siamo veramente in ritardo, dobbiamo ancora arrivare ad Arabba, e come se non bastasse dopo quasi un ora di auto ci troviamo in una strada di montagna senza sbocco, vatti a fidare del tomtom, torniamo indietro, avvisiamo l’hotel e alle nove di sera finalmente arriviamo.

L’ospitalità riservataci è totale, abbiamo ancora la cena prenotata che ci aspetta e il servizio è ottimo.

2° giorno

L’hotel, che finalmente riusciamo a vedere con la luce del sole, è decisamente bello, situato al centro della piazza di Arabba, in posizione tale da non farci toccare più la macchina per le nostre uscite in bici. Manco a dirlo predispone di garage per le bici, sauna e idromassaggio, e l’offerta riservataci per mezza pensione è decisamente conveniente.

Con tutta calma e tranquillità partiamo in direzione Caprile per affrontare l’ascesa del passo Fedaia, passiamo per i Serrai di Sottoguda, una profonda gola con delle numerose e spumeggianti cascatelle, uno spettacolo della natura imperdibile, reso famoso dal passaggio del Giro d’Italia.

Superati i Serrai affrontiamo il durissimo rettilineo di Malga Ciapela con gli interminabili tre km al 13% di pendenza, ma anche i successivi tornanti sono molto duri, fino ad arrivare in cima al lago Fedaia e allo spettacolo del gruppo della Marmolada, lo scenario è stupendo e ci lascia a bocca aperta.

Proseguiamo in discesa verso Canazei, per poi affrontare il passo Pordoi dal lato meno famoso, la salita è lunga 13 km con una pendenza regolare al 6% e con tutta calma arriviamo in vetta a 2242 m.

La vista che si gode sul Pordoi è magnifica, difficile da raccontare su carta.

Arrivati ad Arabba ci rilassiamo, e dopo aver mangiato esploriamo il bel paesino di Arabba, veramente un ottima base logistica per i nostri giri.

3° giorno

Oggi ci aspetta il giro dei quattro passi, Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo, il giro più panoramico della vacanza, dopo un breve riscaldamento affrontiamo il Pordoi, il più celebre dei quattro passi, di fronte a noi il massiccio erto come un castello cambia colore con il levare del sole e il fischiare delle marmotte sembra incitarci all’ascesa, in questo contesto non sembra neppure di far fatica.

Quasi in cima al Pordoi l’incitamento degli escursionisti ci fa sentire come dei veri professionisti, ma successivamente la voce di un bambino che dopo averci visto esclama al padre “come vanno piano” ci riporta subito con i piedi per terra o meglio sui pedali.

Dopo pochi km di discesa imbocchiamo il bivio per il passo Sella, la salita da qui non è eccessivamente lunga, solo 5 km e la pendenza media è del 7%, lungo la salita siamo costantemente sotto le Torri del Sella, questo particolare gruppo roccioso molto simile a delle torri e anche qui il paesaggio è decisamente bello.

Scendiamo fino al bivio del Plan de Gralba, per il passo Gardena, da qui arriviamo in cima al passo tra i complessi rocciosi del Sella e del Sassolungo in uno scenario mozzafiato.

Scesi a Corvara affrontiamo il Campolongo con una certa leggerezza, e ritorniamo ad Arabba estasiati da questo meraviglioso giro.

Rilassati e ristorati decidiamo di ritornare in macchina sul passo Pordoi e con la funivia di andare al Sass Pordoi 2950 m s.l.m, da dove abbiamo potuto ammirare un magnifico panorama circolare che domina tutta la vallata.

4° giorno

E’ il giorno più duro, ci aspettano 2400 metri di dislivello in 88 km, oggi affrontiamo Campolongo, Valparola, Falzarego e Giau.

Partiamo presto e affrontiamo subito il Campolongo, che da Arabba è più impegnativo e questo non ci voleva, da Corvara a La Villa la strada è trafficata e soffriamo un po il fatto di non poter chiacchierare appaiati, ma finalmente arriviamo ai piedi del Passo Valparola, i primi km sono più semplici, ma gli ultimi 5 km sono costantemente sopra 8% e si fanno sentire tutti.

Il passaggio sul passo Falzarego è solo una questione di fermarsi e scattare una foto, in quanto questi due passi si trovano sullo stesso crinale a distanza di 1,5 km, anche qui il panorama e decisamente bello e anche il meteo in questi giorni è stato decisamente ottimale.

Scendiamo verso Pocol per affrontare l’ultima asperità della giornata, il passo Giau, poco più di 8 km con una pendenza media del 8%, ma soprattutto, quello che le cartine non dicono, dei continui cambiamenti di pendenza che spaccano le gambe.

Siamo stanchi, sarà per la giornata impegnativa con questo Giau decisamente difficile da decifrare, sara perchè è quattro giorni che pedaliamo, ma anche gli ultimi 30 km vallonati, che ci restano per tornare ad Arabba, si fanno sentire tutti.

Rifocillati a dovere ci infiliamo in sauna ed idromassaggio, il tutto compreso nel prezzo delll’hotel.

5° giorno

E’ ora di tornare a casa, e dopo aver fatto colazione ed aver pagato l’hotel, ci dirigiamo verso il Lago di Misurina, per affrontare l’ultima fatica, Le Tre Cime di Lavaredo, salita corta con gli ultimi 3 km sempre sopra il 12%.

E’ un altra bella giornata di sole e lo scenario non è da meno di quello visto fino ad ora, sul lago si rispecchiano le Tre Cime e si respira un aria incantevole.

Dopo un breve riscaldamento, partiamo per affrontare l’ultima asperità della vacanza con un certo vigore, a differenza di tutte le escursioni fatte in precedenza, vuoi perchè i km che andiamo ad affrontare sono pochi e la salita è corta, vuoi che è l’ultimo giorno, ma oggi si respira un sano agonismo ed arrivare in cima è stata un impresa.

E’ ora di tornare a casa, tra il traffico dei vacanzieri che affollano le autostrade, pensando già a dove si potrebbe andare il prossimo anno, estasiati dal panorama che abbiamo potuto godere in questi giorni, che da solo vale la vacanza.

Il Cascinale in vacanza in Trentino

Come per lo scorso anno a Dronero nel Cuneese, anche quest’anno, il Cycling Tean Il Cascinale, ha deciso di organizzare cinque giorni di escursioni in bici da corsa in montagna.

Abbiamo deciso di soggiornare ad Arabba, ottimo punto di partenza per affrontare le suggestive salite Trentine, con uno sfondo tra i più belli che l’Italia possa offrire, le Dolomiti patrimonio naturale dell’umanità.

Tutti gli amici del Cycling Team Il Cascinale, che vogliono aggregarsi con noi, sono ben accetti, prego contattarci via email per l’organizzazione.

Il programma, ancora in fase di definizione, prevede:

Martedì 16 agosto

Partenza da Mornese e Gavi ore 6:00 circa.

Destinazione Ovaro e 1° giro in programma, Monte Crostis e Monte Zoncolan.

Trasferimento ad Arabba.

Mercoledì 17 agosto

Passo Fedaia e Passo Pordoi

Giovedì 18 agosto

Passo Pordoi, Passo Sella, Passo Gardena e Passo Campolongo.

Venerdì 19 agosto

Passo Campolongo, Passo Valparola, Passo Falzarego e Passo Giau.

Sabato 20 agosto

Trasferimento Lago Misurina e 5° giro in programma, Tre Cime di Lavaredo.

Ritorno a Gavi e Mornese.

Granfondo La Resistenza Ovada

Mancano ormai pochi giorni alla manifestazione che si terrà domenica 12 giugno ad Ovada in provincia di Alessandria. Per la prima edizione de “la Resistenza” GF “Andrea Tafi” gli organizzatori hanno lavorato, e lo stanno facendo anche in questi ultimi giorni, per accogliere al meglio i partecipanti alcuni dei quali provenienti anche dalla Svizzera. Ad attendere i protagonisti della granfondo ovadese ci sarà anche Andrea Tafi, il campione toscano che ha legato con entusiasmo il proprio nome alla manifestazione. “Per me sarà l’occasione di pedalare insieme a diversi amici e appassionati delle due ruote. Certo ci sarà, come è giusto che sia, chi gareggerà per la vittoria, ma a tutti coloro i quali affronteranno la granfondo con uno spirito di partecipazione posso dire loro che ci sarà da ‘divertirsi’ perché il percorso è davvero bello”. Queste le parole di Tafi rivolte agli appassionati delle granfondo. Sul fronte organizzativo da sottolineare il grande spiegamento di forze e mezzi per tutelare al meglio l’incolumità dei partecipanti, a tale scopo il coordinamento è stato affidato alla Protezione Civile di Ovada che si avvarrà della collaborazione di altre entità dislocate lungo il percorso. Premi speciali aggiuntivi alle società più numerose alle quali andranno decine di bottiglie di vino Dolcetto d’Ovada. Molto ricco il pacco gara con prodotti tipici locali e gadget. In ultimo il pasta party: di sicuro i partecipanti non andranno via a pancia vuota, anzi!

Per iscriversi consultare il sito www.granfondolaresistenza.com

Rocca Grimalda 4° tappa Giro dell’Ovadese

Sabato 21 si svolge la 4° tappa del Giro dell’Ovadese. La finale di Rocca Grimalda memorial Ferrarese Franco, assegnerà le maglie ai vincitori. La corsa si svolge su di un percorso decisamente impegnativo, che tocca i comuni di Rocca, S.Giacomo, Mantovana, Castelferro, Predosa, con arrivo posto in cima alla dura salita di Rocca. Ritrovo e partenza alle ore 14:30 da piazza Borgatta. Classifiche sul sito Polisportiva Roccagrimalda.

Silvano d’Orba 3° tappa Giro dell’Ovadese

Si corre sabato 7 a Silvano d’Orba il trofeo “Tre Colli”, terza tappa del giro dell’Ovadese. Circuito ondulato di 72 km che comprende i comuni di Capriata e Ovada e arrivo che dovrebbe favorire i velocisti. Il percorso che si snoda su un circuito da ripetere per tre volte con partenza da Silvano, via Ovada, Ovada, via Rocca Grimalda, loc. S.Carlo, loc. Schierano, loc. Chiappini, str. Oltre Orba, SP155, via Ovada, Pratalborato, Silvano. Da porre particolare attenzione al giro di boa in str. Oltre Orba a causa dell’asfalto non in perfette condizioni. Ritrovo e partenza alle 14:30 presso piazza Cesare Battisti. Per classifiche vedasi il sito Polisportiva Roccagrimalda.